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Archive for settembre 2009

Cibo e stranezze – Parte 1

Questo fine settimana è stato all’insegna del “melting pot gastronomico”. Sabato mattina ho incontrato un’amica italiana che faceva scalo a Berlino prima di proseguire verso Bangkok e, dal momento che aveva qualche ora a disposizione, ne abbiamo approfittato per pranzare insieme e fare due passi. Siamo andate alla “Kartoffelhaus N°1”, dietro Alexanderplatz. Caratteristica del locale: tutti i piatti sono a base, o quanto meno contengono, patate. La mia baked potato con salmone affumicato si presentava bene:

Cigno-Patata

Sabato sera la mia coinquilina mi ha portato a Friedrichshain nel locale dove lavora la figlia, una vecchia macelleria trasformata in birreria. Tutte le birre sono distillate artigianalmente del gestore e leggendo il menù mi sono quasi commossa: una birra o sidro medi costano 1,90€, il mezzo litro 2,80€. Anche i panini (preparati “in casa” con lo stesso lievito usato per la birra, se non ho capito male) partono da 1,90€.

Oggi invece siamo andate a pranzo da un’amica italiana della mia coinquilina. Tipico pranzo italiano della domenica: pasta al forno, polpettone farcito con patate arrosto, doppio dolce e caffè. Una passeggiata, dopo tutto quel cibo, era d’obbligo. Siamo finiti alla Badeschiff, una piscina all’aperto allestita nel bel mezzo della Sprea, il fiume di Berlino, con tanto di sabbia, sdraio e dj-set.

Tornati a casa di questa ragazza italiana, che abita in un loft su due piani all’interno di una ex stamperia riconvertita ad uso residenziale, ho anche potuto ammirare l’ultima trovata berlinese per risolvere il problema del posto auto:

Parcheggio? No problem!

Perché lasciare l’auto sotto casa, quando puoi portartela fin sul balcone?

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Oggi ho commesso un grave errore: sono uscita senza macchina fotografica. Quindi non posso condividere le immagini di una ballerina di flamenco che si esibiva per strada con un pupazzo per compagno, né le acrobazie dei cigni in immersione verticale nel Landwehrkanal. Mea culpa.

Posso però parlare della campagna elettorale. Domenica ci sono le elezioni e tutte le strade sono tappezzate di manifesti. Accanto alle classiche gigantografie di Angela Merkel (non molte, a dire il vero), ho notato molti poster abbastanza piccoli appesi ai pali della luce. E non sono abusivi (concetto credo del tutto sconosciuto alla mentalità tedesca), qui si usa così.

I più divertenti sono quelli dei partiti di sinistra: si va dalla foto di una ragazza in jeans a vita bassa che sfoggia il nome del partito tatuato sul fondoschiena, al fumetto del candidato che avanza come se fosse nel quadro “La libertà che guida il popolo” di Delacroix, fino al poster col motto “Bio, Baby!”

Ma il mio preferito è questo manifesto del Partito Comunista Tedesco:

Krisenberater

La scritta significa “I nostri consulenti anticrisi”. Pubblicitari di tutto il mondo, unitevi!

Fonte foto: www.dkp-online.de

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Berlin, Berlin!

Mille kilometri e cinque piani di scale (trascinando una valigia contenente il “minimo indispensabile” per i prossimi quattro mesi), ma alla fine ce l’ho fatta: sono a Berlino! Ieri non ho combinato un granché, diciamo pure che ho sistemato il sistemabile e sono stramazzata sul letto, ma oggi sono stata un po’ più attiva: ho fatto la spesa, ho cucinato (un piatto di fusilli, non perché senta già nostalgia dell’Italia, ma perché non avevo voglia di preparare nulla di impegnativo) e ho fatto un giro esplorativo del quartiere.

Non voglio guardare la città dal classico punto di vista da turista che vede solo i lati positivi, quindi passiamo subito a quelli negativi: in questa zona i marciapiedi sono pieni di cacche di cani. Tanto per capirci, diciamo che sono nelle condizioni di una zona mediamente sporca di Milano, quindi, per gli standard di pulizia tedeschi, sono sporchissimi. Come dice la mia coinquilina: in questo quartiere ci sono più cani che umani.

Il quartiere offre anche altro, però. Il Volkspark Hasenheide, ad esempio, un bellissimo parco grande più di Parco Sempione, dove hasenheide300oggi, complice la bella giornata e la temperatura ancora mite, ho potuto ammirare uno spettacolo tipico: i tedeschi che prendono il sole sul prato in costume da bagno, come se fossero in spiaggia. Superato il “Liegewiese”, o “prato-svacco” (© Steah), così chiamato per differenziarlo dal prato dove non ci si può sdraiare (sì, in tedesco esiste una parola per ogni cosa), passo accanto a un ippocastano e mi fermo a leggere la targa informativa, tanto per imparare come si dice ippocastano in tedesco. E scopro che l’ippocastano è stato eletto “Albero dell’anno 2005”. Del resto mi trovo nel paese in cui si elegge anche il neologismo dell’anno, poteva forse mancare il corrispettivo botanico?

Mi avvio verso casa e, accanto al baracchino di falafel, vedo un “Condomat”, un distributore di preservativi. Sarà un caso che si trovi proprio accanto all’ingresso del parco?

Fonte foto: Wikipedia

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