Miracolo di Natale: sono riuscita a rimpatriare senza grossi problemi – i 50 minuti di ritardo del mio volo sono praticamente nulla rispetto alle decine di voli cancellati e alle attese di ore che hanno dovuto sopportare migliaia di viaggiatori un po’ in tutta Europa.
A casa per le feste, sono sopravvissuta ai manicaretti della mamma, che mi sta bombardando di carne quasi a ogni pasto (“Come sei pallida, sarai mica anemica? Ti faccio una bella bistecca!”) L’unica cosa che posso fare per cercare di arginare l’attacco culinario è andarmene un po’ in giro a piedi. Da quando sono partita non è cambiato molto, a parte il buco rattoppato in mezzo alla strada dietro casa nostra, che con la neve si è trasformato in una voragine, esattamente com’era successo lo scorso inverno. Ed esattamente come lo scorso inverno, è stato nuovamente rattoppato in modo approssimativo, giusto per evitare che qualche automobilista ci lasciasse le sospensioni o qualche motociclista un paio di ossa. Sindaco nuovo, soliti problemi.
Ancora più desolante è il palinsesto televisivo di questi giorni, pieno di repliche e riassunti. Alla RAI qualcuno deve avere pensato a Mary Poppins e ha cercato di addolcire la sbobba prima di propinarla ai poveri telespettatori: il copia-incolla de “I migliori anni” viene presentato come “Il meglio di” (in pratica un “Best of” di una trasmissione che già di per sé è un “Best of”, un po’ come trasformare in polpettone ciò che resta delle polpette preparate con gli avanzi del pranzo di Natale); mentre Raidue pubblicizza le repliche delle prime puntate di alcune serie definendole un evento eccezionale, al motto di “La prima volta non si scorda mai”. E come si fa a dimenticarsene, se alla prima occasione vengono ritrasmesse le repliche delle repliche delle repliche? Per non parlare della sera della vigilia: tra messe di Natale, circhi e il solito “Una poltrona per due” (che, ammetto, io adoro), c’era solo l’imbarazzo della scelta. Meno male che ci ha pensato una svizzera fuori di testa a dare una botta di vita alla serata.
Questa sera ci sarà il solito discorso del Presidente della Repubblica, a cui seguiranno i soliti commenti dei soliti politici (tutti d’accordo a parole, un po’ meno nei fatti), e per l’Epifania la solita lotteria, stavolta con contorno di pacchi e pacchetti.
Comunque anche in Germania c’è una tradizione televisiva per la notte di San Silvestro: si tratta di “Dinner for one”, cortometraggio inglese degli anni ’60, in bianco e nero, che viene trasmesso ogni anno in lingua originale. La trama è semplice: un’anziana signora, un tantino rimbambita, organizza una cena per il suo novantesimo compleanno, alla quale, però, non si presenta nessuno, dal momento che tutti gli invitati sono già passati a miglior vita. Il maggiordomo è quindi costretto ad interpretare, a turno, tutti gli assenti. Alla fine, a furia di brindisi, il poveretto si ubriaca fino a stramazzare. Il tutto al motto di “Same procedure as every year”, ripetuto più volte dalla padrona di casa, che non si accorge di nulla e continua a rivolgersi ai suoi ospiti come se fossero realmente presenti.
Ognuno ha le repliche che si merita.
http://www1.ndr.de/unterhaltung/dinner_for_one/index.html
Fonte foto: Spiegel.de