Il Tacheles, centro culturale simbolo della Berlino alternativa, rischia di sparire ed essere rimpiazzato da un complesso immobiliare di lusso.
I problemi sono iniziati quando, alla fine del 2008, è scaduto il vecchio contratto d’affitto, stipulato subito dopo la caduta del Muro, che prevedeva il pagamento di una quota mensile simbolica di 50 centesimi da parte degli artisti che occupavano gli spazi dell’edificio; da parte loro, gli artisti si impegnavano a ristrutturare quella che era, ed è tuttora, una vera e propria rovina per renderla un poco più vivibile.
Nel 2009 il contratto non è stato rinnovato, ma gli artisti sono rimasti al loro posto. I proprietari dell’immobile, 30.000 m2 nel cuore di Berlin-Mitte, chiedono ora 108.000€ di arretrati, calcolati in base ai prezzi di mercato attuali. I responsabili hanno quindi dichiarato il fallimento e gli artisti aspettano lo sgombero (i tre sgomberi annunciati fino ad oggi si sono risolti in un nulla di fatto).
Intanto c’è chi sospetta che dietro alla decisione della HSH Nordbank, proprietaria dell’immobile, ci sia solamente la volontà di costruire la nuova sede societaria in uno dei siti più rinomati di Berlino. Non sembrano infatti esserci potenziali acquirenti interessati all’intero complesso (prezzo stimato: circa 30 milioni di euro), e la proprietà ha escluso la possibilità che il Tacheless possa acquistare solamente l’edificio che occupa, del valore di circa 3,5 milioni.
Gli artisti sperano in un miracolo, o almeno nell’intervento del sindaco Wowereit, che ha più volte sostenuto di essere un estimatore del Tacheles. Se non dovesse essere trovata una soluzione, la città perderebbe non solo un punto di riferimento per la scena artistica, ma anche un’attrazione turistica capace di attirare 300.000 visitatori all’anno.
Fonte: http://www.taz.de/1/berlin/artikel/1/kuenstler-hoffen-auf-wunder/
Fonte foto: Wikipedia
Nuuuoooh!
La settimana scorsa non ero riuscita ad andarci, ma il Tacheles fu la mia cosa preferita del viaggio del 2002… non può sparire, ci devo tornare di nuovo!
Io ci sono rimasta malissimo quando ho letto che vogliono costruirci un complesso di lusso o la sede di una banca. Perché non un bel centro commerciale allora? 😦
beh! era un centro commerciale. sarebbe un ritorno alle origini.
comunque. credo che il tacheles andrebe almeno restaurato, cosi è pericoloso, e ripulito. l’arte non È sinonimo di incuria e sporcizia. e poi loro lo hanno ridotto cosi. peccato, l’idea di fondo era buona.
in ogni caso gli artisti troverebbero un altro edificio. a berlino non mancano
In che senso “loro lo hanno ridotto così”? Il palazzo era comunque un rudere e gli artisti si sono limitati ad “occuparlo”. E non era neanche una vera e propria occupazione, visto che avevano un contratto d’affitto, anche se la cifra era simbolica. Non metto in dubbio che Berlino sia piena di posti dove gli artisti potrebbero trasferirsi, ma è la questione di fondo che mi dà fastidio: quando l’edificio non lo voleva nessuno perché non c’erano i soldi per restaurarlo, i proprietari hanno fatto il gesto magnanimo di metterlo a disposizione degli artisti. Adesso che gli artisti lo hanno reso una delle attrazioni della città, ci si vuole speculare sopra.
il contratto d’affitto prevedeva una ristrurazione da parte degli artisti in cambio dell’affitto simbolico.
non lo hanno mai fatto.
poi un altra cosa. artista e arte non sono sinonimo di sporcizia, perchÈ È sporco ed incuria.
in ogni caso l’edificio, proprio perchÈ mai ristrutturato, potrebbe costituire un pericolo, non ha caso la settimana scorsa c’è stato un sopralluogo dei vigili del fuoco.
ben venga l’arte libera e gli spazi creativi ma fatti con norme di sicurezza ed igiene. perche in venti anni non hanno cercato uno sponsor o un mecennate per ristrutturare l_’edificio?