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Archive for dicembre 2013

Guten Rutsch!

Fonte immagine visitberlin.de

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Il 2013 non è stato un anno entusiasmante per la sottoscritta e, giusto per concludere in modo coerente, sono chiusa in casa con l’influenza dal 27 dicembre. Typisch.

Ma non voglio tediarvi con i miei problemi di salute. Come ho già scritto in un paio di post, in Germania ogni 31 dicembre viene trasmesso “Dinner for one”, cortometraggio inglese in bianco e nero diventato un vero e proprio must di San Silvestro. Io ne ho scoperto l’esistenza il 31 dicembre 2006 allo stadio di Colonia: ero con degli amici in attesa dell’inizio di un concerto, quand’ecco che sul maxischermo compaiono il maggiordomo e la vecchia lady rimbambita. Penso fossimo più o meno in tre in tutto lo stadio a non sapere di cosa si trattasse (io e altri due stranieri).

Come variazione sul tema, vi lascio con la versione Lego di questo “grande classico”.

E come dicono i tedeschi: ich wünsche euch einen guten Rutsch ins neue Jahr!

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Wort des Jahres 2013

Con un po’ di ritardo, giusto per non smentirmi, mi occupo della Parola dell’Anno 2013, come sempre a cura della Gesellschaft für deutsche Sprache.

Al primo posto svetta GroKo, contrazione di “Große Koalition”, la Grande Coalizione che, in seguito alle elezioni di quest’anno, ha garantito il terzo mandato ad Angela Merkel, riconfermata alla guida del governo tedesco.

Qui di seguito le altre 9 posizioni della top 10.

2) Protz-Bischof: “vescovo sborone” (brillante traduzione trovata sul blog Berlino101), riferito a Franz-Peter Tebartz-van Elst, vescovo di Listum, che nel 2013 si è dato alle spese folli. Si dice abbia speso 31 milioni di euro per ristrutturare la sua residenza in diocesi. I fedeli non l’hanno presa bene.

3) Armutseinwanderung: unione di “Armut”, povertà, e “Einwanderung”, immigrazione, ossia il flusso migratorio proveniente sia dai Paesi africani, sia dalle zone d’Europa più colpite dalla economica verso le aree più ricche dell’Unione Europea. La Germania, ovviamente, è uno dei Paesi in cima alla lista delle destinazioni.

4) Zinsschmelze: “sciolgimento degli interessi”. Noi italiani ci preoccupiamo dello spread e dei tassi di interesse troppo alti, ma anche tassi troppo bassi possono causare problemi, come dimostrano le difficoltà che hanno dovuto affrontare vari enti pubblici che hanno visto assottigliarsi i fondi a loro destinati.

5) Big Data: quando Snowden ha rivelato che la NSA spiava praticamente tutto il mondo, termini come “sicurezza informatica” e “big data” hanno riempito i giornali, non solo in Germania.

6) Ausschließeritis: gioco di parole traducibile come “esclusivite”, una pseudo-malattia a quanto pare molto diffusa fra i politici, che durante le trattative pre-elezioni mettono così tanti paletti da escludere a priori ogni tipo di alleanza o coalizione.

7) Generation Sandsack: la “generazione sacco di sabbia” è quella che ha dovuto affrontare maltempo ed alluvioni, come quelle che hanno colpito la Baviera e le zone orientali del Paese. Si è trattato soprattutto di gruppi di giovani che si organizzavano sui social network.

8) Ausländermaut: tema caldo delle elezioni, la proposta di “dazio per gli stranieri” prevedeva che gli automobilisti non tedeschi pagassero un pedaggio per utilizzare le autostrade. Proposta che, come era prevedibile, ha scatenato il dibattito: le autostrade tedesche sono infatti gratuite e in gran parte senza limiti di velocità e modifiche a una o l’altra caratteristica sono sempre state rifiutate a gran voce dagli automobilisti teutonici.

9) falsche Neun: qui si entra in ambito calcistico e spero di non dire sciocchezze. Il “falso numero nove” si riferisce a uno schema senza centravanti classico, schema utilizzato anche dalla nazionale spagnola, vincitrice degli ultimi campionati mondiali ed europei.

10) “Freund hört mit”: dal “Feind hört mit” (“Il nemico ascolta”) di Hitleriana memoria, si è passati quest’anno al “Freund hört mit”, ossia “L’amico ascolta”, riferito ai controlli e alle intercettazioni ad opera degli americani, che non hanno risparmiato neppure le conversazioni telefoniche di Angela Merkel.

Anche quest’anno la classifica ci ha dato grandi soddisfazioni. Il prossimo appuntamento per gli amanti della lingua tedesca è a gennaio 2014 con la Non-Parola dell’Anno. Stay tuned.

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Foto © Alessandra Ocarni

Foto © Alessandra Ocarni

Durante la mia ultima visita in Germania, passando da un mercatino di Natale all’altro, ho notato dei termini che ricorrono abbastanza frequentemente in questo periodo e ho pensato di stilare un breve elenco di parole che potrebbero tornare utili a chi ha intenzione di trascorrere qualche giorno in terra tedesca durante le Feste.

Apfelpunsch: punch caldo alla mela, ne esistono versioni alcoliche e analcoliche.

Bleigießen: letteralmente “fusione del piombo”, è un’attività tradizionale di Capodanno e consiste nel far sciogliere sopra una candela delle statuine di piombo. Una volta che il metallo si è fuso, lo si getta di colpo in una bacinella di acqua fredda. In base alla forma che il piombo prende una volta che si solidifica di nuovo, si prevede come sarà il nuovo anno.

Dinner for one: cortometraggio inglese in bianco e nero che viene trasmesso tutti gli anni il 31 dicembre. È la storia di una vecchia aristocratica che festeggia l’ennesimo compleanno. I suoi amici sono nel frattempo deceduti, ma il maggiordomo finge che tutti siano presenti e brinda al posto loro, ubriacandosi sempre di più.

Feuerzangenbowle: bevanda alcolica simile al vin brulé. Alla base di vino rosso e spezie si aggiunge un cono di zucchero che viene posto su una speciale griglia appoggiata alla pentola nella quale di scalda il vino. Lo zucchero viene e innaffiato di rum e gli si dà fuoco, in modo che si sciolga poco a poco e goccioli nel vino. Molto buono e molto alcolico.

Glühwein: vin brulé, un must dei mercatini di Natale. Ce ne sono di vari tipi: preparati con il vino rosso o bianco, con l’aggiunta di ulteriore alcool (“Mit Schuss”) o anche nella variante analcolica per bambini (Kinderpunsch). Tutti sono comunque accomunati dal sapore speziato dato da cannella, chiodi di garofano, anice stellato e zenzero.

Einen guten Rutsch ins neue Jahr!: significa letteralmente “Un buono scivolone nel nuovo anno!” ed è un augurio che ci si scambia a San Silvestro poco prima della mezzanotte.

Lebkuchen: il tipico pan pepato originario di Norimberga, che si trova solitamente a forma di cuore con scritte di vario tipo, da “Ich liebe dich” a “Mama ist die beste”. I Lebkuchen di Natale di solito sono rotondi e ricoperti di cioccolato o glassa.

Raclette: oltre a essere il nome di un formaggio svizzero, è anche un piccolo fornello portatile, simile a quelli per la fonduta, corredato da palette. Sotto le Feste è comune ritrovarsi a casa di amici e mangiare salumi e formaggio affettato scaldati sulla raclette.

Stollen: dolce tipico di Dresda, un incrocio tra il pane con l’uvetta, il panettone e il marzapane, con tanto burro e ricoperto di zucchero a velo.

Weihnachten: Natale

Zimt: cannella. Onnipresente nel periodo natalizio, dai dolci (come le classiche “Zimtsterne“, biscotti alla cannella a forma di stella ricoperti di glassa di zucchero) al vin brulé.

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Advent, Advent!

Leo.org Advent 2013

Fra qualche giorno valicherò le Alpi per una breve visita in terra di Germania. Per rinfrescare un po’ il mio tedesco ed entrare meglio nello spirito natalizio, ho deciso di ricorrere a un classico: il calendario dell’avvento di Leo.org, il mio dizionario di tedesco online preferito.

Come nella versione tradizionale del calendario dell’avvento, a ogni giorno di dicembre corrisponde una finestrella (o “Türchen”, porticina), dietro la quale si cela un’immagine, una poesia o un brano a tema invernale o natalizio.

Attenti, però, a non barare: se cercate di aprire una finestrella prima del tempo Babbo Natale si arrabbia. Provare per credere.

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