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Dopo l’appuntamento con la Parola dell’anno, non può mancare quello con la Non-parola dell’anno. Il termine vincitore del 2013 è stato “Sozialtourismus“, cioè turismo sociale, riferito ai nuovi immigrati che, in numero sempre crescente, hanno scelto la Germania come luogo per cercare fortuna. La parola ha un’accezione negativa ed è stata usata soprattutto per descrivere i cittadini dell’Est Europa. Usare il termine “turismo” implica infatti che gli immigrati siano quasi in viaggio di piacere, mentre “sociale” fa intendere che il vero motivo che li spinge verso la Germania sia la volontà di approfittarsi dei servizi sociali tedeschi, non di trovare lavoro.
Oltre alla non-parola scelta dalla giuria ufficiale, ne è stata indicata anche una, anzi due, da un ospite speciale, lo scrittore Ingo Schulze: “Arbeitgeber” / “Arbetnehmer“, ossia “Datore di lavoro” / “Lavoratore”. Nel motivare la sua scelta, Schulze analizza i due termini (“Arbeitgeber” significa letteralmente “Colui che dà lavoro”, “Arbeitnehmer” invece “Colui che riceve lavoro”) e sostiene che, a rigor di logica, le due parole dovrebbero essere invertite: è il lavoratore a fornire il proprio lavoro, quindi non dovrebbe essere descritto come “colui che riceve lavoro”. E anche se si volesse intendere il concetto di lavoro non come prestazione, ma come luogo dove svolgere un’attività, questo luogo è comunque il frutto del lavoro di qualcun altro, quindi il datore di lavoro resta una persona che “riceve” un bene.
Per chi volesse approfondire l’argomento, è disponibile il comunicato ufficiale.
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