Fra le migliaia di classifiche ed elenchi che impazzano sul web, ne ho trovato uno dedicato a malattie peculiari apparentemente molto diffuse in Germania.
Kevinismus: deriva dalla moda di affibbiare ai propri pargoli nomi stranieri come Justin, Mandy o, appunto, Kevin. Alcuni studiosi avrebbero scoperto che spesso chi porta questi nomi ha difficoltà scolastiche, in quanto da un lato sono scelti soprattutto da genitori di classe sociale bassa e istruzione limitata, dall’altro gli insegnanti avrebbero dei pregiudizi nei confronti di questi studenti. Si tratta di una malattia diffusa anche in Italia: già nel 1995 Ivano, protagonista del film “Viaggi di nozze”, voleva chiamare il futuro figlio proprio Kevin.

“Che c’hai in mente, Iva’?”
Fonte foto: www.cineblog.it
Föhnkrankheit: “malattia del Föhn”, vento caldo che provocherebbe mal di testa.
Kreislaufzusammenbruch: letteralmente “collasso circolatorio”, è un termine che viene usato come sinonimo di “non sentirsi tanto bene”.
Hörsturz: perdita improvvisa dell’udito, a quanto pare molto comune e dovuta allo stress.
Frühjahrsmüdigkeit: “stanchezza di primavera”, ossia il senso di affaticamento che accompagna il cambio di stagione. Chi ha stilato la classifica fa notare come il corrispettivo inglese “spring fever” abbia il significato opposto e includa fra i sintomi iperattività e vigore.
Fernweh: contrario di Heimweh (“nostalgia di casa”), significa letteralmente “dolore per ciò che è lontano” e si riferisce al desiderio di viaggiare.
Putzfimmel: letteralmente “ossessione per la pulizia”. Posso confermare per esperienza personale che si tratta di una malattia diffusa anche al di fuori dei confini tedeschi.
Werthersfieber: la “Febbre di Werther” deve il nome al protagonista del romanzo di Goethe “I dolori del giovane Werther”, che si struggeva d’amore fino alla morte.
Ostalgie: sindrome particolarmente diffusa nelle zone della ex DDR confluite nella Repubblica Federale dopo la caduta del Muro di Berlino. Si tratta di nostalgia per la Germania Est (Ost significa appunto Est), di cui vengono ricordati solo gli elementi positivi, in una sorta di “Si stava meglio quando si stava peggio”.

Un film che sguazza nella Ostalgie: “Good bye Lenin!”
Fonte foto: www.openmag.it
Zeitkrankheit: ossia “malattia dei tempi”, è l’insieme delle preoccupazioni tipiche di una determinata epoca storica.
Weltschmerz: letteralmente “dolore del mondo”, si riferisce alla consapevolezza che il mondo non è come lo si vorrebbe e non lo si può cambiare.
Ichschmerz: “dolore dell’io”, simile a Weltschmerz ma riferito all’impossibilità di cambiare se stessi.
Lebensmüdigkeit: l’espressione “stanchezza di vivere” non è solo il male di vivere spesso associato alla depressione, ma viene utilizzata anche in modo sarcastico per commentare azioni particolarmente stupide o pericolose, ad esempio “Spinnst du? Bist du lebensmüde?” (“Ma sei matto? Cos’è, sei stanco di vivere?”)
Zivilisationskrankheit: le “malattie della civiltà” sono i disturbi tipici del “Primo Mondo”, come stress, obesità, diabete.
Torschlusspanik: il “panico della porta che di chiude” è il senso di ansia che si prova quando ci si rende conto che, con il passare del tempo, le opportunità che la vita ci offre si fanno sempre più ridotte e potrebbero non ripresentarsi. In questo scenario, una scelta sbagliata potrebbe precluderci per sempre un determinato risultato.
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