Quando la nostalgia di Berlino si fa sentire – e ultimamente capita abbastanza spesso – vado a cercare qualche notizia d’oltralpe, così, tanto per non perdere il filo. L’altro giorno, invece, è stata la notizia a trovare me. Apro L’Espresso e mi imbatto nel titolo “Onda verde su Berlino”. In estrema sintesi: i Verdi, che in Italia sono ormai dati per dispersi, stanno approfittando del calo di consensi dei due partiti di governo, la CDU di Angela Merkel e la FDP di Guido Westerwelle, e insidiano perfino la supremazia dei partiti di sinistra nella capitale.
Berlino, oltre ad essere la capitale della Germania, è anche un Land a sé, una vera a propria città-stato (come Brema e Amburgo), e negli ultimi 10 anni è stata governata da una “rot-rote Koalition”, una coalizione formata da SPD (sinistra moderata) e Linke (partito di sinistra nato dalle ceneri della SED, il partito unico della DDR). Nonostante sia una delle capitali europee più amate, soprattutto dai giovani, è anche uno dei Länder più poveri e il suo slogan è ormai diventato “Arm, aber sexy”: “poveri ma sexy”. Il fatto che in una città tradizionalmente orientata a sinistra l’elettorato si stia spostando in direzione dei Verdi non dovrebbe sorprendere più di tanto, ma, come fa notare l’autore dell’articolo, i Grünen non sono votati solo da universitari idealisti ed ecologisti fricchettoni; anzi, sono soprattutto gli elettori del ceto medio a sceglierli, quei radical-chic benestanti che possono permettersi di fare la spesa nei tanti supermercati bio e vogliono energia pulita proveniente da fonti rinnovabili, anche se più costosa rispetto a quella prodotta dalle centrali nucleari o derivante da combustibili fossili.
Ero a Berlino durante le elezioni tedesche del 2009 e un articolo che analizzava il voto cittadino mi ha colpito. Un grafico mostrava come, a vent’anni dalla caduta del muro, la città fosse ancora nettamente divisa: i quartieri dell’ex Berlino Ovest avevano votato CDU, quelli dell’ex Berlino Est Linke ed SPD. Ma nei quartieri di Mitte e Prenzlauer Berg, in pratica il centro storico e la zona chic-alternativa della città, la maggioranza era andata proprio ai Verdi.
Se “l’onda verde” dovesse estendersi ad altre zone della città, il sindaco Klaus Wowereit dovrà stare attento a non farsi soffiare la poltrona.
Fonte: purtroppo non ho trovato l’articolo sul sito de L’Espresso. Sul sito di Legambiente si trova però una scansione dell’originale (scritto da Stefano Vastano):
http://www.legambiente.eu/associazione/rassegnaStampa/articolo.php?id=14409