Tempelhof, la “madre di tutto gli aeroporti”, chiuso al traffico aereo a seguito di un referendum del 2007, è diventato il “Volkspark Tempelhof”.
Costruito negli anni ’20 dello scorso secolo (nel 1926 vi fu fondata la Lufthansa) e ampliato negli anni ’30 durante il Nazismo, nell’immediato Dopoguerra divenne il simbolo del ponte aereo che salvò Berlino Ovest dal collasso durante il blocco imposto tra il 1948 e il 1949 dai sovietici. Il 70% degli aerei che rifornivano la città di viveri, carbone e materie prime, soprannominati “Rosinenbomber”, atterrava a Tempelhof.
Fonte foto: Wikipedia
Nonostante le dimensioni della pista siano piuttosto ridotte rispetto a quelle di aeroporti di più recente costruzione, l’edificio è uno dei più grandi al mondo e, con i suoi 1200 metri di lunghezza, è anche il più lungo d’Europa.
Dopo la chiusura definitiva nel 2008 sono stati presentati vari progetti per gli usi futuri dell’area. Fra i tanti mi ha fatto morire The Berg: l’idea era quella di costruire una montagna per far schiattare d’invidia gli abitanti di Amburgo e far vergognare quelli di Monaco. Non mi invento niente, è tutto scritto nel Manifesto.
Si è invece optato per una scelta più tradizionale: trasformare l’area delle piste in un grande parco aperto al pubblico, con zone per cani, per la griglia e per lo sport (la mia coinquilina ha già tirato fuori i rollerblades dall’armadio); l’edificio principale verrà utilizzato per eventi vari (sono già in programma due fiere), mentre nelle aree a ridosso dell’ex aeroporto saranno costruiti nuovi complessi abitativi. Quest’ultimo particolare ha dato fastidio a qualcuno e ieri, durante la cerimonia di apertura, ci sono state delle proteste: si teme infatti che la riqualificazione avrà come conseguenza un aumento dei prezzi degli appartamenti. È stata contestata anche la scelta di chiudere il parco dopo le 21:00 (le 22:00 in estate), ma vista l’estensione dell’area e dal momento che una parte del parco si affaccia direttamente su Neukölln, un quartiere decisamente “difficile”, direi che l’amministrazione ha i suoi buoni motivi per volere chiudere i cancelli dopo il tramonto. Tra l’altro, i manifestanti sono passati sotto casa mia ieri sera e hanno fatto un bel casino. Se volevano dare al sindaco una ragione in più per mettere i lucchetti, mi sa che ci sono riusciti benissimo.
Foto © Alessandra Ocarni